L'amperometro monitora l'attività del sistema di ricarica in "tempo reale", a differenza del voltmetro le cui informazioni sono ritardate.
In primo luogo, scegliere un amperometro a zero centrale che ha una piccola gamma, sotto i 20 ampere.
L’assorbimento delle nostre moto non supera mai tale cifra. Un amperometro che legge 30 ampere o più è meno efficace nell'indicare un problema.
L’amperometro (Fig. 1) andrà installato in linea (Fig. 2) dopo il fusibile principale della moto, col suo positivo al fusibile e l’altro capo al resto dell’impianto. Ciò renderà possibile controllare se la corrente prodotta dal sistema é sufficiente a ricaricare la batteria e a far funzionare le varie utenze (scala positiva) o se stai consumando più di quello che si produce (scala negativa).
Ovvio che, a motore spento, lo strumento segnerà negativo.
NON collegare l'amperometro in linea con nessuno dei cavi della batteria. Il motorino di avviamento tira tra 80 e 150 ampere di corrente attraverso quei cavi (è per questo che hanno una sezione così grande) e fareste letteralmente saltare in aria il povero amperometro.
Per il collegamento, usare del filo di buona sezione (almeno 2 mm.), poiché si presume che verrà montato nei pressi degli altri strumenti, quindi abbastanza lontano dal fusibile. Poiché si tratta di impianti alimentati in corrente continua, questo impedirà al cablaggio di assorbire troppa energia, causando cadute di tensione.
Scegliete il percorso dei fili con attenzione, evitando che vengano a contatto con qualche componente metallico tagliente oppure rovente. Ricordate che vi passa una corrente elevata. Sarebbe una buona idea infilarli in una guaina termorestringente. Ricordate anche di saldare, anziché crimpare, gli occhielli e di coprire le saldature con un ulteriore spezzone di termorestringente.
Fig. 1
L’esempio di collegamento è puramente indicativo, variando da una moto all’altra.
Fig. 2
Buon lavoro.
Courtesy of Carlofour