La sella è molte volte un punto dolente nell’economia del restauro delle four per la difficoltà di reperimento nei mercatini ad un prezzo accettabile. In alternativa si può ricorrere ai ricambi non originali (e qualitativamente scadenti) oppure rivolgersi ad un tappezziere per la ricopertura (mi sembra però che ci sia un unico artigiano che fa un ottimo lavoro utilizzando stampi con disegni originali ad un prezzo intorno ai 150-200 euro).
In alcuni casi può valere la pena di cercare di recuperare la nostra sella con un po’ di pazienza, specialmente se la parte rovinata si presenta in corrispondenza delle finte cuciture.
In questa FAQ illustreremo due metodi di restauro, uno più semplice (Trike e Underzero) e uno leggermente più complesso (Domenico 54) ma che comunque garantiscono entrambi buoni risultati.
Metodo 1
Si può adottare con la sella montata oppure sfoderata.
Se il taglio è piccolo si può provare con la sella montata:
1 - prendere la finta pelle per le selle, liscia va benissimo;
2 - tagliarne un pezzo un po' più lungo del taglio e largo 8/10 cm;
3 - cercate di infilarlo sotto la sella attraverso il taglio;
4 - riempite tutto attorno (tra sella e fintapelle) di Bostik o colla bicomponente elastica (NO Attack tanto per capirci);
5 - con nastro adesivo tipo elettrico stringete bene la sella, incollando lunghi tratti, in modo da far combaciare i lembi del taglio;
6 - durante le operazioni, aiutatevi con un cacciavite, in modo da tenere il più possibile teso il pezzo di finta pelle;
7 - lasciate lì per un paio di giorni, poi rimuovete con cautela il nastro.
Se invece i tagli sono più grandi e più numerosi occorre sfoderare la sella.
Smontare la sella dalla moto, girarla al contrario, con la pinza allentare quanto basta le graffette metalliche che fermano la simil-pelle della sella.
Con il cacciavite allentare le alette delle borchie cromate ( in caso di CB400), e con una pinza stringete le alette quanto basta per farle passare dal foro.
A questo punto potrete sfoderare la sella, facendo sempre una certa attenzione a non logorare la fodera nei dentini delle graffette.
Ora imbracciate, o meglio “inditate”, ago e filo e usateli per fare una cucitura che serve solo per unire i due lembi. Basta una cucitura con pochi punti, a questo proposito ricordatevi che sia il primo che l’ultimo punto dovrà essere all’esterno, cioè nella parte visibile della sella, questo per facilitare la rimozione del filo.
In questa maniera sarà più facile sfilare il filo.
Prendete la colla e spalmatela ai bordi del solco da riparare, mi raccomando non esagerate o la colla “sconfinerà” rendendovi il lavoro più complicato…
Ora , come riportato precedentemente, tagliate un pezzo di simil-pelle poco più lungo del taglio e largo 8/10 cm e applicatelo sulla parte in questione.
Lasciate asciugare per qualche minuto, dopo di ciò, sfilate delicatamente il filo, e lasciate essiccare la colla per qualche ora (meglio se per una notte intera).
Nel frattempo, se vi va potete immergere le borchie cromate nella nitro o nella benzina per pulirle, con un panno o con l’apposito platorello per trapano lucidate le suddette borchie.
Se sono messe proprio male (ruggine incrostata ecc. ecc.) potete sempre scartavetrarli e lucidarli, oppure portarli a cromare… insomma fate voi cazzo!
Rimontate il tutto, e ammirate il vostro lavoro.
Metodo 2
Prendiamo una sella di CB 500 Four K2, per esempio, con 2 due tagli longitudinali di diversa lunghezza (foto 1 e 2).
La sella tra l’altro è sporca ed è stata per un po’ di tempo all’aperto. La prima cosa da fare è procedere ad una bella lavata con sapone di marsiglia e uno spazzolino per togliere lo sporco dalle linee di stampaggio e lungo il bordino.
Una volta asciugata dobbiamo togliere la cinghia e poi la copertura allentando le graffette interne con la punta di un cacciavite. Il bordino cromato è saldato alla plastica e non si può togliere separatamente.
Sotto la copertura c’è uno strato di gommapiuma di piccolo spessore ricoperto da un foglio plastico nero che di solito col passare degli anni è spezzettato.
La prima cosa da fare è delimitare la zona da riparare facendo riferimento alle linee di stampaggio e togliere lo strato di gommapiuma per tutta al zona delimitata (vedi linea rossa), raschiando bene anche le linee (facendo attenzione a non creare ulteriori strappi). E’ consigliabile estendere la zona ai bordi esterni per non vedere lo spessore della riparazione.
Ritagliare un pezzo di pelle nera non troppo spesso, tipo nappa o sky della stessa misura della zona delimitata.
Probabilmente la vecchia copertura ha perso elasticità per cui le linee di rottura tendono a rimanere distanti. A questo proposito è necessario scaldarla con un phon per renderla più elastica oppure lasciarla per qualche tempo al sole.
Con del nastro adesivo sulla parte esterna facciamo aderire il più possibile le linee di rottura e spalmiamo uno strato di Bostik sulla parte ruvida della pelle e sotto la copertura e aspettiamo alcuni minuti fino a quando al tatto le parti non risultano più adesive.
Procediamo all’incollaggio facendo attenzione a non formare delle pieghe che altrimenti si potrebbero vedere. Si inizia da una parte, si procede verso il punto di rottura, facendo una pressione costante, sempre mantenendo ben tesa la pelle e le linee di rottura ben accostate e si termina al lato opposto.
Per evitare che la pelle ceda col tempo si può incollare un pezzo di rinforzo di nylon per calzature autoadesivo della stessa misura della pelle utilizzata (io l’ho trovato in un negozio che vende pellami e accessori per calzolai) .
Per maggior sicurezza possiamo mettere alcune gocce di Attack dalla parte esterna lungo la linea di rottura, specialmente se rimane una piccola fessura.
Rimontiamo la copertura, sempre che l’imbottitura sia a posto, scadandola prima un po’ al sole o con il phon
perché diventando più elastica è più facile da mettere ripetendo all’inverso il procedimento per lo smontaggio.
Puliamo con pasta per lucidare le cromature gli agganci della cinghia e le viti a croce.
Spruzziamo del prodotto apposito per plastiche e sky e l’effetto finale si può vedere nella foto seguenti.
Courtesy of Trike, Underzero & Domenico
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