Piastra di sterzo, saldatura

Stiamo parlando della piastra di sterzo superiore. Nella fattispecie della 750, ma il discorso vale anche per le sorelle minori.

Presupposto indispensabile per poter procedere alla riparazione della piastra di sterzo, consiste nel ritrovarsi la piastra rotta. 
Abbiamo quindi a disposizione vari metodi per ottenere quanto sopra, ma i più efficaci risultano essere l'atterrare pesante dalle impennate, tamponare un SUV o scendere la scalinata di Piazza Trinità dei Monti.
Se non riusciamo a fare le penne, i SUV ci fanno paura e non abitiamo a Roma, possiamo sempre togliere la piastra buona, metterla in morsa e romperla a martellate.

Oppure, molto più semplicemente e altrettanto probabilmente, il dado di serraggio dello stelo è stato tirato troppo, senza l’apposita rondella spaziatrice.

 


Fatto questo, vediamo come ripararla.

Facendo le normali pulizie alla Poderosa, mi sono accorto di una crepa (che poi si è rivelata passante) nella zona che abbraccia lo stelo della forcella sinistra.

Sono strasicuro di aver corso così per un bel pezzo senza saperlo, tant’è che quando me ne sono accorto, ho provato la rigidità del sistema mettendomi davanti alla moto e trattenendo la ruota fra le ginocchia ho provato a muovere lo sterzo. Non riscontrando alcun gioco, ho provato ad usare la moto, dapprima con cautela e poi via via sempre più decisamente senza alcun problema. 

La crepa si presentava così:

Decidendo di provare a saldarla, occorre toglierla. Per far questo è necessario aprire la calotta faro e scollegare i cavi che escono dall’asola centrale del manubrio e, passando attraverso la piastra, finiscono dentro alla calotta. Scollegare il cavo frizione, togliere le 4 viti della basetta spie che blocca il manubrio. Sfilare i quattro portalampade spia dalla basetta. Togliere il manubrio. E’ opportuno prevedere un sistema per tenerlo sollevato in posizione alta e dritta per evitare di mandare bolle d’aria in circolo nel circuito del freno anteriore.

Allentare le viti che stringono la piastra agli steli forcella e quella dietro al cannotto di sterzo.

Togliere il dado cieco cromato sulla sommità del cannotto di sterzo.

Sfilare verso l’alto la piastra, aiutandosi con dei colpetti leggeri di martello in gomma.

Una volta tolta la piastra, procurarsi un pezzo di tubo diametro 35mm da usare per tenere in posizione il pezzo da saldare con un normale vitone da 8mm e relativo dado (quelli originali meglio non rovinarli con la saldatura). 

Pulire per bene la zona da saldare, carteggiando la vernice e pulendo con del diluente ed aria compressa. 

Mettere in posizione del pezzo da saldare, interponendo degli spessori al posto delle rondelle tagliate, fino ad avere la perfetta aderenza su tutta la circonferenza. Lo spessore della gola è di 2,5mm. Verificare che tutto combaci bene. 

La tecnica di saldatura più adatta allo scopo è quella al TIG che entra maggiormente in profondità. E' quindi necessario trovare un bravo saldatore in grado di provvedere alla bisogna. La saldatura andrà fatta prima all'esterno e successivamente all'interno, dopo aver rimosso il tubo.
Una saldatura ben fatta non deve presentare bolle o intrusioni e l'aspetto finale deve essere omogeneo come cera fusa.  

Con l'aiuto di un Dremel con il manipolo di carta vetrata, un paio di lime e carta vetrata di varie grane, ridare forma all'esterno del pezzo.
Per la parte interna bisogna lavorare di fino con il Dremel ed il manipolo ed utilizzando il tubo da 35 come riscontro. A fine lavoro, l'anello deve combaciare perfettamente su tutta la circonferenza senza nessuna forzatura.
Passare più volte la carta vetrata fine e poi infilare il tube da 35. Togliendolo, eventuali forzature saranno evidenziate dall'aspetto lucido rispetto al rimanente satinato.  

Prima di passare alla verniciatura, occorre preparare la superficie. Se siete dei puristi, dovete portare il pezzo a sabbiare o meglio ancora a pallinare. Se invece siete degli scansafatiche come me, potete semplicemente lasciare sotto il colore vecchio, limitandovi ad opacizzarlo con l'aiuto di carta vetrata a grana fine e paglietta d'acciaio finissima. 
Un manico di scopa infilato al posto del perno di sterzo, vi permetterà di maneggiare la piastra durante la verniciatura.  

Anche per la verniciatura ci sono varie scuole di pensiero... La migliore in assoluto sembra essere quella epossidica a polveri, quindi se siete dei puristi.... 
Ma se siete arrivati a questo punto della storia, significa che NON siete dei puristi. In quel caso avreste già comperato la piastra nuova e avreste già consegnato tutto al meccanico perchè ve la sostituisca.
Non essendo io un purista integralista, ho provveduto a verniciarmela.
Un ottimo prodotto che già avevo in casa, avendolo utilizzato in passato su altri telai, è il Lechler 9005 Tiefschwarz che attacca benissimo anche sull'alluminio (volendo, si può dare l'apposito primer). Essendo un bicomponente, va catalizzato al 50% con il suo induritore 29334 e diluito finchè basta con diluente 00825.
Un attimo prima di verniciare è opportuna una pulizia del pezzo con il diluente antisilicone.
Qualche passata di aerografo fino ad ottenere una copertura omogenea e poi si mette ad asciugare in ambiente caldo e senza polvere.  

Per il rimontaggio, procedere in senso contrario a quanto già fatto smontando. Prima di chiudere le viti di fissaggio della piastra, assicurarsi che sia bene in battuta. 
Oggi una piastra così costa circa 300€. 
La saldatura mi è costata 20€ e tutto il restante materiale l'avevo già in casa.
Il risultato è di tutto rispetto e la saldatura non si vede assolutamente.
Ma quello che conta più di tutto, è che questa piastra che è venuta con me in tanti viaggi, ancora tanti ne farà.
Buon lavoro.  

 
Curtesy of ANTO
 
 

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