Quattro Four non fanno un esperto e questo già si sa :)
Pur consapevole di quanto sopra, provo a mettere giù due righe, anzi quattro per coerenza, sulle peculiarità delle 4 cilindrate più diffuse della famiglia Four.
In questi giorni, partendo da un topic di una 350 in vendita, s’è discusso parecchio della questione, esaltando pregi e difetti di ciascuna. Provo ad aggiungere qualcosa.
Questa lettura potrà risultare del tutto inutile e persino noiosa ai più navigati, ma chi sta valutando l’acquisto di una di queste motorette ed è indeciso su quale cilindrata puntare la ricerca, forse potrà trarne giovamento.
Quanto segue è frutto di un po’ d’anni spesi a lavorare a tempo perso (Proust non c’entra per niente) sulle Four anche per conto terzi, di averne sistemate qualcuna e di averne usate parecchie per una media di quasi 10.000km/anno.
Alcuni sono luoghi comuni che ritroverete in qualsiasi rivista del settore, altra è farina del mio sacco ed in questo caso si tratta per lo più di banalità per le quali me ne assumo le responsabilità.
Partiamo in ordine di cilindrata, cominciando dalla piccolina del gruppo.
Honda CB350 Four L’INCOMPRESA
Inizialmente incompresa anche da me, lo ammetto.
A prima vista è indubbiamente elegantissima, anche se le sue forme sono un po’ più squadrate rispetto alle 500 e 750.
I colori a disposizione per il nostro mercato sono solamente tre: rosso, verde scuro e grigio metallizzato.
Ad un primo esame si nota subito una grande incongruenza fra la posizione di guida estremamente turistica data dal manubrio più alto di tutte e dalle pedane più avanzate, rapportata ad un motorino che frulla a 10000 giri.
Nell’immaginario collettivo il motore più indicato per il turismo sarebbe un bicilindrico di mezza cilindrata, pronto di coppia e dal rumore accattivante. Qui invece ci troviamo di fronte ad una sfida: un motore dalla cilindrata ridotta e molto frazionata. Ne consegue una coppia motrice decisamente scarsa e disponibile solo a giri elevati e non è bello fare turismo con il motore del Girmi…
La sua vera vocazione pare l'uso cittadino, anche se non è impossibile usarla su lunghe-lunghissime tratte. Qualcuno di questo gruppo c’è andato fino a Capo Nord e con la morosa dietro...
Ma nell'uso cittadino o appena fuori porta, per me da il massimo di se stessa.
Sotto i 100km/h il motore è un orologio elettrico, silenzioso e preciso e, a parità di tutto il resto, quando gira al minimo è il più rotondo di tutti quelli delle altre cilindrate. Ho avuto modo di constatare più volte questa cosa.
Il peso e le dimensioni contenute ne fanno la moto di tutti i giorni, da usare con grande facilità ed enorme piacere. Curva con grazia e precisione e non disdegna di essere strapazzata di tanto in tanto.
Con ogni probabilità sarà la moto della mia terza età :)
Difetti:
Poca coppia e su molti esemplari si riscontra un problemino alla ruota libera che ne impedisce l’avviamento elettrico.
Honda CB400 SS Four - IL BRUTTO ANATROCCOLO
Ha quasi lo stesso motore della 350 ma più potente e con il cambio a 6 marce che ne permette una gestione più adeguata.
Esteticamente è la più povera di tutte: poche cromature, tutte le scritte sono adesive e non in rilievo, colori quasi banali e motore verniciato meno di metà. Lo scarico 4 in 1 la lascia drammaticamente vuota sul fianco sinistro. Infine, anche questo a mio personale giudizio, originale è un po' bruttina, specialmente la sella. Se ci vuoi portare un passeggero, il motore è po' stentato.
Semplificando ed accumunando le due serie normalmente presenti nel nostro paese, i colori disponibili sono quattro: rosso, blu, giallo e bordeaux metallizzato.
Ne sono state vendute tantissime e parecchie di esse sono tutt’ora in uso come mezzo di trasporto abituale e non come moto d’epoca e questo depone indubbiamente a loro favore.
Si tratta infatti di una moto pressoché indistruttibile, ovviamente il condensatore in corto può capitare anche a lei (per dire…), ma non ha difetti congeniti. Tutto è facilmente a portata di mano per le ordinarie manutenzioni.
Nell’uso normale è una moto godibilissima. Il motore non disprezza di essere portato al limite, anzi… ma anche ai bassi regimi ha decisamente una coppia migliore della 350.
Dotata di una buona ciclistica, è in grado di dare del filo da torcere alle sorelle maggiori.
I ricambi più normali sono in genere disponibili a prezzi adeguati.
Difetti:
Solo estetici, ma neanche tanto e di gran lunga superati dai pregi.
PS: la grande diffusione del mezzo unita a prezzi d’acquisto abbordabili, ne fanno la Four che per eccellenza si presta ad essere caffettizzata. Se si acquista un rottame o quasi, a caffetizzarla si spende anche meno che non riportarla alle origini. Il minimo sindacale sta nel dotarla di un manubrio Condor e di una sella Giuliari.
Honda CB 500 Four - LA COMPLETA
È la più equilibrata di tutte.
Il telaio è una meraviglia ed il motore è un compromesso di potenza ed elasticità superiore a tutte le sorelle (l'elasticità ce l'hanno tutte, ma la 500 ne ha di più). Poi è bellissima e si può usare in due senza nessuna limitazione.
L’unione di telaio e motore azzeccati ne fa una moto di prestazioni superiori al 750 e questo è un dato di fatto!!!
Dirò solo che nelle gare per derivate di serie, quando ormai le 500 erano arrivate al traguardo, spente, rimessate e pulite, cominciavano ad arrivare le 750…!
Anche qui, semplificando ed accumunando le quattro serie normalmente presenti nel nostro paese, i colori disponibili erano il massimo che si potesse desiderare: un’esplosione di colori tipica degli anni ’70 che vanno da due tonalità di verde, un oro vivacissimo, un marron, un azzurro, un nero e due schemi di colorazione diversi.
Difetti:
Per contro presenta spesso dei difetti al sistema P14 della frizione ed alle forchette del cambio.
Si narra che Mr. Soichiro abbia donato personalmente la katana al progettista del P14 il quale non ha esitato a fare harakiri per la grande minchiata commessa…
I problemi di cui sopra sono stati risolti nella K3 (detta semplicemente Kappa) che però è un po’ più tozza delle versioni precedenti.
Anche le forcelle di K0 e K1 non sono il massimo e non sono neppure predisposte per il doppio disco. Con il K2 le forche sono state migliorate.
Altra pecca, il prezzo che negli ultimi tempi è schizzato alle stelle.
Honda CB750 Four - IL MITO
È la prima vera maximoto del mondo.
È bellissima, ineguagliabile e quando la guidi sei sempre consapevole del suo fascino. La meccanica è meravigliosa anche se è la più "chiaccherona" delle sue sorelle minori, per certi rumori di distribuzione che nelle altre è più ridotto. Il cambio perfetto ed indistruttibile, la frizione un burro.
Un mulo indistruttibile e tetragono ad ogni sforzo.
Le soluzioni tecniche adottate (parliamo di una progettazione del 1968, quando da noi si andava con il Guzzi Falcone e nel resto del mondo con le bicilindriche inglesi pisciaolio) erano straordinarie. Motore a quattro cilindri silenzioso ed equilibratissimo, freno a disco, avviamento elettrico solo per citarne qualcuna, la mettevano al di sopra di tutto il panorama mondiale del momento.
Rimanendo sempre nel campo della semplificazione, anche in questo caso i colori sono molteplici e sgargianti come solo in quegli anni si poteva osare. Accostamenti scelti con cura, mai sfacciati, sempre affascinanti. Due schemi diversi di colorazione del serbatoio.
Difetti:
È un po' un cancellone da guidare (solo sul misto stretto e veloce, perché se non si esagera non ci sono problemi). Non si può accedere al gruppo termico e nemmeno al gruppo valvole senza togliere il motore dal telaio.
Anche qui il problema del costo iniziale.
Tutto questo premesso, non rinuncerei a nessuna.
Il bello di averne 4 e di usarne una che non prendevi su da tempo, è che ti viene spontaneo esclamare:
"Cazzo, questa è proprio la migliore"… per poi smentirti regolarmente al cambio successivo.
Courtesy of ANTO