Si sa che per il vero fiero motociclista dalla tempra rude vale il detto “non esiste cattivo tempo, solo vestiti inadeguati”. Il prode eroe di cui sopra, quindi, anche se di questi tempi a giro comincia a fare freschino, più volentieri si farebbe fustigare piuttosto che rinunciare ad andare in moto.
Supponiamo però che a causa di vestiti troppo leggeri, tempo eccessivamente bastardo o anche semplice eccesso di sboronaggine, l’impavido centauro torni al proprio rifugio battendo i denti dal freddo e tremando come un monocilindrico al minimo. L’importante, nella prima fase, è stringere i denti e cercare di sopportare nella massima indifferenza gli inevitabili commenti di fidanzate / mogli / parenti, quali ad esempio “te lo dicevo io!”, “ora va a finire che ti buschi qualcosa!”, “così impari a fare meno il bischero, cominci ad avere una certa età!” e simili, che svegliano nel diretto interessato una voglia di far rissa difficile da sopire.
Resta il fatto che il povero motociclista adesso ha un freddo da far paura. Come fare per risolvere la situazione?
Chiedere aiuto a coloro che pochi istanti prima si sono lanciati nei peggiori commenti possibili, no, neanche per idea. Una stufetta, no, troppo blanda. Un plaid sulle gambe e un brodino caldo, no, fa troppo pensionato e c’è la possibilità che ripartano alcuni commenti malevoli!
Vediamo allora come preparare un paio di bevande calde che leverebbero il freddo di dosso anche allo Yeti: il vin brulé e lo jagertee.
C’è da dire che queste bevande sono anche discretamente alcoliche, quindi coloro che mal sopportano l’alcool o che sono in età estremamente giovane farebbero bene ad andarci molto cauti!
Passiamo ai procedimenti...
1) Il vin brulé
Esistono vari metodi per prepararlo, anche molto differenti fra loro: in genere si discostano l’uno dall’altro in base alla zona in cui viene preparato. Questo è il procedimento per ottenere il vin brulé “base” (“vero”, senza tanti ammennìcoli) che si prepara nella Val Pusteria, in Alto Adige.
Ingredienti per una persona (per due, tre, quattro persone le dosi vanno a seconda raddoppiate, triplicate, quadruplicate):
- 1 tazza di vino rosso buono (si può anche usare vino di scarsa qualità, ma il vin brulé che risulterà - ovviamente - non sarà buono);
- 3 chiodi di garofano;
- un pezzettino (1,5 cm) di cannella in stecca;
- 1 spicchio piccolo di limone;
- zucchero a piacere, di solito un paio di cucchiaini da tè sono sufficienti.
Per iniziare poniamo un pentolino sul fornello della cucina: all’interno versiamo nell’ordine lo zucchero, il vino rosso, i chiodi di garofano e la cannella.
Accendere il fornello a fuoco moderato, e mescolare ogni tanto.
Quando si notano i primi segni di bollore, spegnere il fornello.
Mettere lo spicchio di limone nella tazza, indi versare il contenuto del pentolino.
Lasciare riposare un pò e poi degustare alla faccia di coloro che poco prima ci avevano impunemente deriso!
Bisogna fare attenzione in quanto il calore e l’alcool creano un mix, per così dire, abbastanza “dirompente”… Conviene bere a piccoli sorsi, magari aspettando un po’ che cali di temperatura (nessun effetto deleterio sul risultato, anzi, va tutto a vantaggio del sapore in quanto il limone cede più aromi).
2) Lo jagertee
Lo jagertee (“tè del cacciatore”, in tedesco) è una bevanda di preparazione più semplice rispetto al vin brulé, ma non per questo meno efficace.
L’importante è riuscire a trovare in vendita un liquore chiamato per l’appunto “Jagertee”: in Alto Adige è facilmente reperibile, e senza troppi problemi si dovrebbe trovare anche in tutto il restante arco alpino. Nelle restanti regioni d’Italia conviene cercare in giro in supermercati ben forniti, o in negozi specializzati.
Se si può scegliere, consiglio di acquistare lo Jagertee prodotto dalla Roner, che è il mio preferito.
Questi gli ingredienti:
- liquore Jagertee;
- acqua minerale naturale.
Per le quantità bisogna prendere come modello la tazza nella quale verrà versato lo jagertee ed andare ad occhio, oppure fare i pignoli con un recipiente graduato, in modo da ottenere le proporzioni scritte più avanti.
Per iniziare poniamo un pentolino sul fornello della cucina e riempiamolo con l’acqua minerale, in quantità sufficiente da riempire almeno i 3/4 della tazza.
Accendere il fornello a fuoco moderato, ed aspettare i primi segni di bollore.
Nel frattempo, versare nella tazza una quantità di liquore Jagertee pari a 1/4 della tazza stessa.
Quando l’acqua inizia a bollire, spegnere il fornello e versare l’acqua nella tazza.
Mescolare ed è pronto!
In teoria lo jagertee, a differenza del vin brulé, potrebbe anche essere bevuto subito in quanto gli aromi si mischiano all’istante, ma se non si ha l’apparato digerente rivestito di materiale ignifugo lo sconsiglio, sia a causa dell’alcool che del calore. Quindi anche per lo jagertee conviene lasciar calare un po’ la temperatura prima di bere, altrimenti oltre a ritrovarsi la bocca in fiamme si rischia di subire altre epiche prese in giro da parte dei presenti.
Alla salute!
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