Inviato: mar ott 13, 2009 5:41 pm
ragazzi...intanto vi ringrazio per le parole di conforto e vi garantisco che nn mi darò per vinto. bisogna sempre cercare di vedere le opportunità e i lati positivi anche nelle sfighe, come si dice...non tutto il male viene per nuocere.
Nonostante queste razionalizzazioni non posso negare di essere avvilito: è frustrante vedere datori di lavoro che hanno meno voglia di lavorare di me, che parlano bene finchè si tratta di massimi sistemi e delle ingiustizie del mondo e poi fanno delle cose schifose. Il lavoratore quando produce va bene, quando parla perchè lo stipendio è 2 mesi che non arriva è una rottura di coglioni. e la cosa bella e che i loro figli hanno la mia età: è questo che mi ha sempre lasciato a bocca aperta.
Mi sono abituato alla precarietà, talmente abituato che un contratto a progetto - finchè è durato - per me è stato un lusso. Avere lo stipendio mensile, questo per me era il vero lusso. Io che dal giorno della laurea nel 2004 ho collezionato 15 mesi di stage pagati, in tutto, 880 euro.
Il contratto a tempo indeterminato non so proprio immaginare cosa possa essere, la mia forma mentis non riesce a farlo rientrare nelle possibilità. L'idea di un mutuo o di acquistare un'auto a rate da un lato mi terrorizzano, dall'altro le vedo come un traguardo, perchè per me sinonimo di stabilità. Non ricchezza, solo stabilità.
Mi salva il fatto che ad oggi di questo tipo di stabilità nn ne ho bisogno: vivo in affitto, navigo a vista, mi tolgo anche qualche sfizio.
Ma la domanda vera, a cui non riesco a rispondere, è: è giusto essere arrivati a nn averne bisogno? Credo di no, bisogna lottare, andare avanti...ma mi guardo in giro e vedo solo carcasse. Io e tutti gli altri della mia generazione siamo i corvi che ce le litighiamo.
Nn ne faccio un discorso politico, in questo momento nn mi interessa, faccio un discorso umano...e questi pensieri mi riempiono di tristezza. Consapevole che in qualche modo ne verrò fuori, che tanti altri sono in situazioni ben peggiori...paradossalmente mi sento comunque fortunato.
Chiedo venia per questo momento di sfogo, mi sto già dando da fare per voltare pagina.
vi voglio bene
Nonostante queste razionalizzazioni non posso negare di essere avvilito: è frustrante vedere datori di lavoro che hanno meno voglia di lavorare di me, che parlano bene finchè si tratta di massimi sistemi e delle ingiustizie del mondo e poi fanno delle cose schifose. Il lavoratore quando produce va bene, quando parla perchè lo stipendio è 2 mesi che non arriva è una rottura di coglioni. e la cosa bella e che i loro figli hanno la mia età: è questo che mi ha sempre lasciato a bocca aperta.
Mi sono abituato alla precarietà, talmente abituato che un contratto a progetto - finchè è durato - per me è stato un lusso. Avere lo stipendio mensile, questo per me era il vero lusso. Io che dal giorno della laurea nel 2004 ho collezionato 15 mesi di stage pagati, in tutto, 880 euro.
Il contratto a tempo indeterminato non so proprio immaginare cosa possa essere, la mia forma mentis non riesce a farlo rientrare nelle possibilità. L'idea di un mutuo o di acquistare un'auto a rate da un lato mi terrorizzano, dall'altro le vedo come un traguardo, perchè per me sinonimo di stabilità. Non ricchezza, solo stabilità.
Mi salva il fatto che ad oggi di questo tipo di stabilità nn ne ho bisogno: vivo in affitto, navigo a vista, mi tolgo anche qualche sfizio.
Ma la domanda vera, a cui non riesco a rispondere, è: è giusto essere arrivati a nn averne bisogno? Credo di no, bisogna lottare, andare avanti...ma mi guardo in giro e vedo solo carcasse. Io e tutti gli altri della mia generazione siamo i corvi che ce le litighiamo.
Nn ne faccio un discorso politico, in questo momento nn mi interessa, faccio un discorso umano...e questi pensieri mi riempiono di tristezza. Consapevole che in qualche modo ne verrò fuori, che tanti altri sono in situazioni ben peggiori...paradossalmente mi sento comunque fortunato.
Chiedo venia per questo momento di sfogo, mi sto già dando da fare per voltare pagina.
vi voglio bene