@ rubin
micuggino dice che tucuggino deve venì cor piggiamino rosso, che fà più figura
@ lorenzo400 [vogliate perdonarmi l'OT sullla figura mitologica del cuggino, sto a casa con la febbre]
GRANDE ! La teoria de micuggino comincia ad affascinarmi. Provo a integrare la tua definizione, che è esemplare. Micuggino oltre ad essere quello che probabilmente uno avrebbe voluto essere se non gli rompevano troppo le balle, è secondo me anche il vero compromesso tra fantasia e realtà. Perchè se ne spari una grossa al bar e dici "me l'ha detto mì fratello", gli amici ti dicono "portelo qua, che c'ho racconta lui", e tu sei in difficoltà a dire che tuo fratello è irreperibile. Se dici la stessa boiata, ma dici "è successo a 'n amico mio" il legame è troppo indefinito, ti dicono "vabbè, o vorei véde l'amico tuo..." e stai daccapo. "Mi cuggino" è il compromesso ideale, perchè ha l'attendibilità del parente (quindi non è un quisque de populo come "n'amico mio") ma per contro nessuno si insospettisce se non lo puoi esibire come testimone, perchè nelle dinamiche familiari puoi tranquillamente dire "sì, t'o porterei volentieri, ma mì zia ha sposato a Udine e mì cuggino abbita là".
Mi hai richiamato un episodio di qualche anno fa che fa molto "italietta", ci rido ancora (un pò amaramente), provo a raccontarlo.
Una domenica pomeriggio. Si defluisce da un centro commerciale in chiusura (l'ARCA di Capena) e tra le macchine a passo d'uomo e i pedoni c'è un pò di commistione. A un certo punto, in questo lento sfollare, una Clio straturbo alta da terra 2 cm e con a bordo 4 gentiluomini dà una leggerissima "specchiettata" sul gomito di una signorina-gentildonna che parimenti defluisce, nel medesimo senso di marcia, a braccetto del fidanzato.
L'impatto è nullo, ma c'è stata l'onta e il fidanzato DEVE reagire per difendere l'onore della donzella cui lo specchietto ha forse spolverato il gomito.
In quattro secondi sono tutti fuori dalla macchine a litigare come se la specchiattata avesse sterminato una famiglia di otto persone. Inevitabile il crocicchio di gente con i commenti del caso (eh ste maghine sò pericolose - la poteva mettè sotto - è corpa d'a segnaletica - daje che mò se menano - a giggè non guardà - stanno a esaggerà) e tifo incrociato e randomico per la cosiddetta parte lesa o viceversa i cosiddetti aggressori......
Il fidanzato prende di petto il conducente e inizia le minacce. Escalation. "Nun te devi permette" ...."io te rovino".... "nun basta chiede scusa" .... "j'hai fatto male' questa è 'a donna mia" .... "mò te faccio passà un guaio che te faccio pentì d'esse uscito de casa" .....
Dall'altra parte, le repliche punto su punto non mancano"Ma nun rompe er...° .... "Ma nun ce provà" .... "Ma annate a richiudevve a casa che spaventate 'a ggente, te e sta coatta" ... "Eddai chiama li carabbinieri che vedemo chi c'ha raggione"....
Prosegue così per interminabili minuti, finché, in puro stile italiota, il difensore di donzella cala l'asso di briscola, e, con l'aria di "lei non sa chi sono io° argomenta. "E mò bbbasta, mo te faccio véde io, te faccio piagne pè tutta la vita, 'ooooo sai chi sò io ? OOOSAI CHI CHIAMOOOOO ?"
Il tempo si ferma, la folla è congelata, tutti si domandano "ma chi sarà DAVVERO, chi chiamerà in suo soccorso ?"
Dopo interminabili secondi rivolge il suo stesso indice contro il suo stesso petto e con voce stentorea, nel silenzio glaciale, esterna : "MI' CUGGINO E' NELLA SCORTA DE VELTRONI, MO' TE PIJO LA TARGA E TE FACCIO ROVINA' !!!!!! "
In un crepitio di pernacchie gli aggresori congedano la coppia, la folla si dirada, prosegue lo sfollamento, e il pomeriggio volge serenamente al termine come nulla fosse accaduto ....
... mi cuggino ....