elettronica per le four
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Nicola650 ha scritto:a proposito di elettronica...
ma questo secondo voi che è?
http://cgi.ebay.it/Honda-CB-650-750-Fou ... otohosting
ciao
è una delle due bobine...
ff4
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Beati gli smemorati...avranno la meglio anche sui loro errori!!!
Attila ha scritto:Io a 10 anni sapevo come si cambiava una lampadina
Io a 12 anni smontavo(e rimontavo) il mio primo motore(Motom 48)
Io a 13 anni già andavo a far impianti elettrici con mio nonno!
Io a 14 anni truccavo il mio Minarelli 48
Io a 15 anni già sapevo saldare(elettrico e ossiacetilenico)
Io a 16 anni compravo e restauravo la mia prima moto d'epoca(MV 125)
Io a 17 anni sapevo già tornire(non i vasi)e usare la fresa(non quella dei campi)
Io a 18 anni avevo già in mente che le moto vecchie erano un affare
Io a 19 anni compravo(usata e a Varese) l'MV Agusta 350 Sport
Io a 20 anni compravo(usata) e rivendevo quasi subito l'XT 500
Io a 21 anni compravo(usata) e rivendevo subito il Le Mans 850
Io a 22 anni....aò..ma ce ne vò pè arrivà a 48...uff,pant...
a quanti anni hai imparato ad usare la sega....
scusa, ma mi hai concesso un rigore a porta vuota!
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Re: elettronica per le four
DD ha scritto:ragazzi mi sembra che in questi gg se ne parli abbastanza, tra gli esperimenti di Carlo e altri e la moto di Salvatore....ma a me l'elettricità\elettronica mi è sempre risultata una cosa ostica...qualcuno dei periti o radioamatori mi/ci può spiegare come funzionano e che caratteristiche hanno questi "cosi"?
Sento parlare di accensione CDI, IDI, transistorizzata,scarica induttiva, che escludono le puntine, che non lo fanno e non so cos'altro...ma ho le idee un pò confuse.
Le varie marche in commercio chee differenze hanno tra loro? (Dyna, Krober, Boyer Brandsen, Carbier che consigliano sul forum francese etc etc)
Spiegate come fareste col vostro nipotino di 13 anni
dai così facciamo un pò di didattica e divulgazione invece di sparar solo cazzate!!
L'elettronica applicata ad i motori è una gran bella cosa! ha permesso di arrivare a potenze ed a una gestine delle medesime inimmaginabile già 20 anni fà........Su le accensioni elettroniche e pseudo tali consigliate e non , non voglio neppure prenderle in considerazione.....posso solo dire che 30 anni fà già esisteva quella tecnologia e come ho già narrato su altri forum..........insomma per i motori four io sono molto molto propenso che il sistema d'accensione d'origine và più che bene e non abbisogna di manutenzioni esagerate o troppo assidue...percui.....tutte le modifiche ve le lascio a voi.....spese e rotture di coglioni comprese
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CDI (Capacitive Discarge Ignition)
Un circuto elevatore di tensione a oscillatore provvede ad aumentare l'alimentazione dai 12V della btteria a circa 150 - 300V (a seconda del produttore) che viene immagazzinata in un condensatore. Al
momento dell'accensione, l'impulso del pick-up comanda lo scollegamento del condensatore dall'alimentazione e il collegamento all'ingresso bobina AT che provvede, con adeguato rapporto di trasformazione, a
elevare la corrente di scarica del condensatore in una tensione di 40 - 50.000V.
Appena scarico, il condensatore si riporta nella configurazione precedente e viene ricaricato (essendo di capacità relativamente piccola, da circa 0,5 a circa 3 microfarad, si carica in tempi brevissimi).
caratteristiche principali: tensione di scarica elevata e costante anche a regimi elevati, breve durata della scintilla, non sono necessari cavi corti e di grossa sezione (alimentazione bobina ad alta
tensone e bassa corrente).
Questo tipo di accensione non necessita di bobine ad alta capacità induttiva e produce minori disturbi radio.
IDI (inductive Discarge Ignition)
L'ingresso della bobina AT viene collegato tramite le puntine o tramite un transistor usato come interruttore (acc. transistorizzata) ai 12V della batteria. Le spire dell'avvolgimento primario trasformano
la corrente in campo magnetico fino a saturazione (che dipende dalla capacità induttiva dell'avvolgimento e dalle dimensioni del traferro). Al momento dell'accensione, le puntine si aprono (il transistor
passa allo stato di interdizione tramite comando del pick-up) e il campo magnetico, non più sostenuto dalla tensione della batteria, si ritrasforma immediatamente in corrente, ma in un tempo più breve e
con una scarica di tensione più alta di quella di caricamento (circa 100V, motivo per cui scintillano le puntine e per cui è necessario il condensatore tra i contatti). Un po' come caricare una molla
lentamente e lasciarla scaricare di colpo, liberamente.
Essendo presente un secondo avvolgimento sullo stesso circuito magnetico (traferro), la corrente in realtà non si scarica sull'avvolgimento primario, ma sul secondario con un rapporto di trasformazione
tale da raggiungere 30-40.000V.
Data l'elevata induttanza e la bassa tensione di alimentazione della bobina, il tempo di caricamento è piuttosto lungo ed aumentando il regime progressivamente si riduce l'energia accumulata, quindi la
tensione alle candele.
Caratteristiche principali: scintilla di durata maggiore delle CDI, efficienza che varia col regime, necessità di cavi corti e di buona sezione (bassa tensione e corrente elevata alle bobine).
Questo tipo di accensione necessita di bobine ad alta induttanza e produce maggiori disturbi radio.
Un circuto elevatore di tensione a oscillatore provvede ad aumentare l'alimentazione dai 12V della btteria a circa 150 - 300V (a seconda del produttore) che viene immagazzinata in un condensatore. Al
momento dell'accensione, l'impulso del pick-up comanda lo scollegamento del condensatore dall'alimentazione e il collegamento all'ingresso bobina AT che provvede, con adeguato rapporto di trasformazione, a
elevare la corrente di scarica del condensatore in una tensione di 40 - 50.000V.
Appena scarico, il condensatore si riporta nella configurazione precedente e viene ricaricato (essendo di capacità relativamente piccola, da circa 0,5 a circa 3 microfarad, si carica in tempi brevissimi).
caratteristiche principali: tensione di scarica elevata e costante anche a regimi elevati, breve durata della scintilla, non sono necessari cavi corti e di grossa sezione (alimentazione bobina ad alta
tensone e bassa corrente).
Questo tipo di accensione non necessita di bobine ad alta capacità induttiva e produce minori disturbi radio.
IDI (inductive Discarge Ignition)
L'ingresso della bobina AT viene collegato tramite le puntine o tramite un transistor usato come interruttore (acc. transistorizzata) ai 12V della batteria. Le spire dell'avvolgimento primario trasformano
la corrente in campo magnetico fino a saturazione (che dipende dalla capacità induttiva dell'avvolgimento e dalle dimensioni del traferro). Al momento dell'accensione, le puntine si aprono (il transistor
passa allo stato di interdizione tramite comando del pick-up) e il campo magnetico, non più sostenuto dalla tensione della batteria, si ritrasforma immediatamente in corrente, ma in un tempo più breve e
con una scarica di tensione più alta di quella di caricamento (circa 100V, motivo per cui scintillano le puntine e per cui è necessario il condensatore tra i contatti). Un po' come caricare una molla
lentamente e lasciarla scaricare di colpo, liberamente.
Essendo presente un secondo avvolgimento sullo stesso circuito magnetico (traferro), la corrente in realtà non si scarica sull'avvolgimento primario, ma sul secondario con un rapporto di trasformazione
tale da raggiungere 30-40.000V.
Data l'elevata induttanza e la bassa tensione di alimentazione della bobina, il tempo di caricamento è piuttosto lungo ed aumentando il regime progressivamente si riduce l'energia accumulata, quindi la
tensione alle candele.
Caratteristiche principali: scintilla di durata maggiore delle CDI, efficienza che varia col regime, necessità di cavi corti e di buona sezione (bassa tensione e corrente elevata alle bobine).
Questo tipo di accensione necessita di bobine ad alta induttanza e produce maggiori disturbi radio.