novegro

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rmax78
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Messaggio da rmax78 »

Grazie per le informazioni su questa disciplina agonistica di cui non conoscevo neppure l'esistenza ... ammazza se son ignorante pare che son l'unico a non conoscerla :roll:

Quindi il tipo in bicicletta gli stava in scia a 90 km/h con la ruota anteriore letteralemente appoggiata all'accrocchio della moto ?
Ciao dal Max
papik
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dietro motori

Messaggio da papik »

si,ed il conduttore della moto sedeva bello diritto in modo da proteggere il ciclista dall'aria...erano corse che io andavo a vedere al Vigorelli ( a Milano) ed erano in linea,vale a dire che partivano tutti assieme...non ho mai capito come facesse il conduttore a capire quale velocità massima riusciva a tenere il ciclista...non avevano il Bluetooth :lol: :lol: :lol:
Papik
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nannibegood
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Messaggio da nannibegood »

non avevano il Bluetooth

ma forse esperienza si!
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Ettore
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Re: dietro motori

Messaggio da Ettore »

papik ha scritto:si,ed il conduttore della moto sedeva bello diritto in modo da proteggere il ciclista dall'aria...erano corse che io andavo a vedere al Vigorelli ( a Milano) ed erano in linea,vale a dire che partivano tutti assieme...non ho mai capito come facesse il conduttore a capire quale velocità massima riusciva a tenere il ciclista...non avevano il Bluetooth :lol: :lol: :lol:
Papik


caro Papik , anche in questo vedo che siamo coetanei ricordando anche tu ..le mitiche riunioni del Vigorelli.....che allora , per chi era appassionato di ciclismo, erano anche una delle rare occasioni per vedere da " vicino " i campioni . Non c'era la televisione!

Anzitutto , l'abilità del " dietromotorista" era quello di viaggiare il più vicino possibile al rullo della moto perchè toccandolo si aveva comunque un aumento dell'attrito ed a quello velocità, un contatto prolungato poteva anche portare alla rottura del pneumatico.

Il casco del motociclista aveva due " orecchione" rivolte all'indietro per poter sentire il ciclista che gli urlava se accelerare o rallentare. A sua volta il motociclista con le dita gli indicava la sua intenzione .
Proprio l'affiatamento tra allenatore ( così si chiamava il motociclista) ed il ciclista era una delle principali componenti del successo.

L'allenatore era lo stratega della corsa.
Erano in media corse di 50 Km ovvero 100 giri di pista o anche 100 km.
La media era dell'ordine dei 90 km/h

La moltiplica delle bici era circa 35 cm di diametro e per avviarsi i corridori erano spinti nei primi metri.
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sillemadrac
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Messaggio da sillemadrac »

Fatto veloce apparizione domenica, grazie a Paolo e Chiara per l'accoglienza (mi scuso per non essere riuscito a ripassare poi!)
Alla prossima.
:wink:

PS: Paolo, per la marmitta del morini, appena la trovi, fammi uno squillo... via email :)
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But I can live and breathe and see the sun in wintertime"
Triodo
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Messaggio da Triodo »

Trovata una foto.....con addirittura COPPI
si vedono bene gli orecchioni di cui accennava ettore

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papik
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Messaggio da papik »

bella li,non ricordavo gli "orecchioni".......eppoi rivedere i personaggi...una favola! ma Coppi non era uno dei "soliti",doveva esserci qualche ragione speciale!Grazie per i ricordi....
Papik
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galbo
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Messaggio da galbo »

scusate, capisco che in italia la pista sia praticamente inesistente come pratica sportiva ciclistica e quindi da quando il vigorelli è crollato è praticamente impossibile vedere qualche cosa in televisione, ma guardate che lo stayer, seppur ormai sull'orlo dell'estinzione, esiste ancora come disciplina.
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