Bukowski ha scritto:Come è già stato detto, la rugosità nei condotti d'aspirazione è preferibile ad una superficie liscia perchè quella "piccola turbolenza" detta strato limite che si crea a ridosso della rugosità , funge da cuscinetto nei confronti del flusso vero e proprio; quest'ultimo, costituito da miscela aria/benzina, avrà così un attrito con altra miscela e non con il condotto come invece si verrebbe a creare se questo fosse lucido.
Riguardo la lucidatura di bielle ed albero motore mi viene da pensare, oltre ai pregi già espressi da altri, che non comporti un minor scambio termico con l'olio, perchè se è vero che un oggetto rugoso ha una superficie più ampia di un oggetto liscio, si trova ad avere "microparticelle" d'aria annidate nelle rugosità e, si sa, che l'aria è il miglior isolante termico.
mah...secondo me nel caso dei condotti la turbolenza non funge da cuscinetto...in prossimità di ogni superfice lambita da un fluido (che non sia "a gradino" perchè quello è un caso diverso) il flusso è sempre laminare, anche se la superficie è rugosa (ragionevolmente rugosa,sennò si torna nel caso del gradino)... Ora, più una superficie è liscia (o meglio, che ha minor attrito con il fluido che la lambisce) più la zona laminare è spessa. Lo strato limite quindi è quella linea immaginaria che separa la zona laminare da quella turbolenta.
Nel caso di tubazioni cilindriche se lo spessore della zona laminare (che dipende anche dalla velocità del flusso) è superiore al raggio interno il deflusso è completamente laminare, viceversa si verrà a creare una zona turbolenta.
Poi tieni conto che la zona turbolenta tende sempre a "corrompere" le zone laminari quindi non ha molto senso parlare di turbolenza che fa da cuscinetto...
Ora,nel caso specifico dei condotti di aspirazione, la pallinatura fa si che si crei un substrato liquido (cioè benzina) tra la superficie e il flusso vero e proprio. Questo substrato ha attrito molto basso (minore di una superficie lischia) con il flusso e ovviamente più alto con la superficie vera e propria.
E quindi il deflusso avviene con perdite per attrito ancor più ridotte (considerando che a quella velocità è cmq laminare, superficie rugosa o meno).
Allo stesso modo le bielle e l'albero lucido scambiano meno calore con l'olio perchè ne trattengono meno sulla superficie e quindi i tempi di contatto effettivo tra olio e superfici sono brevissimi e lo scambio limitato.
Per quanto riguarda il numero di Reynolds (come del resto quello di Nusselt e Prandt) esso deriva da un'interpolazione matematica che evita un numero spropositato di esperimenti su singola situazione (ovvero nel momento in cui si lascia libera una sola variabile dell'equazione di bernoulli e si verifica come essa vari modificando i restanti parametri...così a turno per tutti i parametri...facendo cioè circa 10 alla sesta esperimenti).
Esistono quindi tabelle codificate con i numeri di Re Nu Pr per i casi "standar" (ad es tubi cilindrici rettilinei) che si possono facilmente usare per i calcoli del deflusso...però nel momento in cui si esce da questi casi una seppur minima verifica sperimentale è necessaria.
Infatti prima dell'avvento del flussomentro si usava lucidare a specchio i condotti di aspirazione...
"Ciao", disse, mentendo.